giovedì 31 maggio 2012

Nei libri

                                

Legati entrambi al tema della manipolazione delle masse e scritti dallo stesso autore, G. Orwell.






In questo libro si affronta il tema della manipolazione genetica al fine di mantenere un determinato ordine          sociale.
   




Non si tratta di un vero e proprio libro, ma di una lettera ad un giornale che Emile Zola scrisse a proposito dell'"Affaire Dreyfus" e nella quale si affronta l'importanza del tema della manipolazione da parte della stampa.


 Un testo importante che riguarda la manipolazione mentale e la persuasione (uno dei tanti esempi di opere di Shakespeare che affrontano questo tema).
        

martedì 29 maggio 2012

Nei luoghi

Sono molti i luoghi collegati all'azione di manipolare; vengono subito in mente vari laboratori più o meno moderni che si occupano della manipolazione fisica degli oggetti. Nei tempi più antichi i luoghi di lavoro di artigiani, fabbri e tutti coloro dotati di "ingenium" erano le sedi in cui si verificava l'atto di manipolazione di oggetti; successivamente sono nate le botteghe e con lo sviluppo della scienza sono nati i primi laboratori scientifici, non più proprietà di un singolo ma generalmente luoghi di lavoro per numerosi esperti che spesso condividono finalità e mezzi.

zoom Oggetti ritrovati presso la "Casa del fabbro" a Pompei

 Esempio di bottega

I laboratori scientifici si collegano anche al tema della manipolazione genetica, diffusasi in particolare negli ultimi anni (il caso emblematico è rappresentato dalla celeberrima pecora Dolly).


Un passo intermedio tra la manipolazione fisica originale e quella genetica è rappresentato dalla manipolazione diretta sugli essere umani, ottenuta senza modificarne la genetica. Faccio riferimento dunque alla sempre più diffusa chirurgia plastica, alla quale fa ricorso un numero sempre maggiore di pazienti. Alcuni di essi vi ricorrono in seguito a gravi incidenti che richiedono una costruzione di determinate zone del corpo, mentre altri semplicemente per modificare parti del loro corpo che non ritengono perfette e che, nel più delle volte, rappresentano un disagio psicologico assai rilevante.

 Lettino del chirurgo plastico

Per quanto riguarda la manipolazione mentale è difficile trovare dei luoghi veri e propri che la rappresentino; ho scelto dunque di riportare alcuni esempi che sono considerati più degli strumenti attraverso i quali avviene  il tentativo di convincimento che dei luoghi.
La televisione, "luogo" e mezzo di comunicazione (e manipolazione)


I manifesti propagandistici sono un altro mezzo (e luogo in certi sensi) con i quali si verifica la manipolazione




lunedì 28 maggio 2012

Nei tempi

Come già detto in precedenza, nell'antichità il verbo "manipolare" faceva riferimento esclusivamente ad atti fisici finalizzati ad ottenere una modifica di certi oggetti mediante opportune lavorazioni principalmente manuali. La mano è stata dunque il mezzo fondamentale con cui l'uomo ha iniziato a manipolare. La manipolazione per società come quella dell'Antica Roma o della Grecia di poleis e filosofi riguardava essenzialmente oggetti semplici come vasi, tavolette da usare nelle scuole, mezzi di trasporto oggi ritenuti a ragione rudimentali ma che rappresentavano già forme significative di tecnologia. Già in quelle epoche esisteva la manipolazione nel senso più "moderno", cioè di atto non solo fisico ma anche mentale: basti pensare ai discorsi pubblici e di filosofi (soprattutto nell'Antica Grecia) atti a condizionare le scelte politiche dei cittadini.
 Demostene, oratore e politico dell'Antica Grecia

In seguito il verbo "manipolare" continua a fare riferimento alle stesse azioni e dunque la sua accezione è sostanzialmente la stessa. Se si pensa al Medioevo ad esempio, si nota come la visione teocentrica, dominante in quell'epoca soprattutto in Europa, poco si lega al discorso della manipolazione mentale ai danni del popolo. Con il passare degli anni però si scoprono nuovi materiali e si inventano nuove tecniche e così la manipolazione "fisica" si evolve a pari passo con l'evoluzione della tecnologia; nuovi materiali sono manipolati con nuove tecniche per ottenere oggetti più innovativi.

 Aratro pesante, tipica tecnologia del Medioevo.

L'evoluzione della tecnologia prosegue e così dunque la manipolazione "fisica" prosegue di pari passo nel corso dei secoli; ciò che invece cambia e subisce una crescita esponenziale è il diffondersi di fenomeni che si legano invece al tema della manipolazione mentale. Con la nascita delle repubbliche, delle monarchie costituzionali e dei partiti (di opposizione al regime presente o no) si diffonde sempre più la manipolazione mentale ai danni dei cittadini, soprattutto degli aventi diritto al voto; da metà Ottocento sono sempre più frequenti esempi di manipolazione ai danni delle masse, in maniera più o meno palese. Certe dittature europee o dell'America centro-meridionale del Novecento rappresentano il trionfo della manipolazione mentale da parte del partito dominante o di pochi. La pagina seguente (http://www.storiain.net/arret/num113/artic2.asp) approfondisce il tema della manipolazione in Italia ai tempi del fascismo.

Proprio dai tentativi di ottenere il massimo consenso possibile da parte de governanti nasce la volontà di inventare strumenti in grado di ottenere una manipolazione mentale e fisica allo stesso tempo. Nascono così film e libri che descrivono tecniche assai tecnologiche che riescono a far cambiare idea alle persone, a mutare i loro comportamenti e agire nel modo desiderato da coloro che impongono questi atti di manipolazione. Esempi emblematici sono la società di "1984" di G.Orwell e il film Matrix dei fratelli Wachowski.


L'ultimo passo dell'evoluzione del verbo "manipolare" è quello della manipolazione genetica, una delle ultime frontiere della tecnologia. Essa è tipica del Terzo Millennio e rappresenta lo sviluppo estremo della manipolazione fisica, che fa uso di strumenti iper-tecnologici e di tecniche accuratissime che necessitano di conoscenze specifiche e per questo non sono fruibili da tutti.

sabato 26 maggio 2012

Narrazioni

Nelle favole

"Animal farm" ("La fattoria degli animali") di Orwell, scrittore e giornalista inglese del Novecento, può essere considerato una sorta di favola distopica moderna. Questo romanzo-favola è una satira e allegoria del governo stalinista e, più in generale, di tutta la condizione russa del periodo post-rivoluzione; i protagonisti dell'opera sono dunque animali come mucche, pecore, cavalli, maiali, cani, corvi e galline. Al tema della manipolazione si lega in particolare la figura delle pecore, le quali rappresentano le masse ignoranti e facilmente soggiogabili mediante  l'uso di slogan e di un arguto uso della lingua. Celebre è diventato lo slogan "four legs good, two legs bad" (usato per indicare la superiorità dei maiali nei confronti di altre specie animali) che al termine dell'opera è trasformato in "four legs good, two legs better" dopo che uno dei maiali protagonisti impara a camminare su due gambe; questo fatto indica come le pecore siano dunque piuttosto facili da manipolare, proprio come avviene spesso con le masse, non solo in Russia negli decenni successivi alla rivoluzione, ma in tutto il mondo e in tutte le epoche. Quest'opera, che può dunque essere considerata a tutti gli effetti una favola moderna dal momento che i protagonisti sono principalmente animali, sottolinea molto chiaramente la pericolosità della manipolazione, in particolare ai danni delle masse più superficiali e meno colte e meno abili nel capire bene cosa succede intorno a loro. 

Ecco un estratto del testo:
"Si trovò pure che le bestie più stupide, come le pecore, le galline e le
anitre, non riuscivano a imparare a memoria i Sette Comandamenti. Dopo
molto pensare, Palla di Neve dichiarò che i Sette Comandamenti potevano
effettivamente venir ridotti a un'unica massima, e cioè: «Quattro gambe,
buono; due gambe, cattivo». Ciò, disse, contiene il principio essenziale
dell'Animalismo. Chi si fosse bene imbevuto di tale massima sarebbe stato
al sicuro da ogni influenza umana. Dapprima gli uccelli protestarono,
sembrando loro di aver anch'essi due gambe, ma Palla di Neve riuscì a
dimostrare che le cose stavano diversamente. «Le ali degli uccelli,
compagni» disse «sono un organo di propulsione e non di manipolazione.
Devono quindi essere considerate come gambe. Il segno distintivo
dell'uomo è la mano, lo strumento col quale egli fa tutto ciò che è male.»Gli uccelli non compresero le parole difficili di Palla di Neve, ma
accettarono la sua spiegazione, e tutti i più umili animali si applicarono a
imparare a memoria la nuova massima: «Quattro gambe, buono; due
gambe, cattivo» fu scritto sul muro di fondo del granaio a lettere cubitali,
sopra i Sette Comandamenti. Imparata che l'ebbero a memoria, lamassima piacque tanto alle pecore che spesso, sdraiate sul prato, esse
cominciavano a belare: «Quattro gambe, buono; due gambe, cattivo!
Quattro gambe, buono; due gambe, cattivo!» e continuavano per ore e ore,
senza stancarsi mai di ripeterla."



Nelle fiabe

La fiaba "Le avventure di Pinocchio" di Collodi affronta la tematica del "manipolare" e dell'inganno attraverso le figure del Gatto e della Volpe, i quali rappresentano la tipica figura dei raggiratori. Il protagonista della fiaba, Pinocchio, è proprio la vittima preferita del Gatto e della Volpe; questi ultimi convincono Pinocchio a seminare delle monete in modo da far crescere un albero di zecchini d'oro, con il chiaro fine di rubare il denaro del povero protagonista. I due inoltre, durante tutto il corso della fiaba, si fingono ciechi o malati per suscitare la compassione altrui e guadagnare immeritatamente così qualche moneta. Il loro modo di convincere le malcapitate vittime si basa su grandi capacità oratorie e sulla ricerca di parole più che mai ambigue che riescono però ad abbindolare più volte gli altri personaggi della fiaba.

Ecco un estratto dalla fiaba:
"Ma non aveva fatto ancora mezzo chilometro, che incontrò per la strada una Volpe zoppa da un piede e un Gatto cieco da tutt'e due gli occhi, che se ne andavano là là, aiutandosi fra di loro, da buoni compagni di sventura. La Volpe che era zoppa, camminava appoggiandosi al Gatto: e il Gatto, che era cieco, si lasciava guidare dalla Volpe.
"Buon giorno, Pinocchio", gli disse la Volpe, salutandolo garbatamente.
[...]
E tirò fuori le monete avute in regalo da Mangiafoco.
Al simpatico suono di quelle monete la Volpe, per un moto involontario, allungò la gamba che pareva rattrappita, e il Gatto spalancò tutt'e due gli occhi, che parvero due lanterne verdi: ma poi li richiuse subito, tant'è vero che Pinocchio non si accorse di nulla.
"E ora, gli domandò la Volpe, che cosa vuoi farne di codeste monete?"
"Prima di tutto, rispose il burattino, voglio comprare per il mio babbo una bella casacca nuova, tutta d'oro e d'argento e coi bottoni di brillanti: e poi voglio comprare un Abbecedario per me."
"Per te?"
"Davvero: perché voglio andare a scuola e mettermi a studiare a buono."
"Guarda me!" disse la Volpe. "Per la passione sciocca di studiare ho perduto una gamba."
"Guarda me!" disse il Gatto. "Per la passione sciocca di studiare ho perduto la vista di tutti e due gli occhi."
In quel mentre un Merlo bianco, che se ne stava appollaiato sulla siepe della strada, fece il solito verso e disse:
"Pinocchio, non dar retta ai consigli dei cattivi compagni: se no, te ne pentirai!"
[...]
Erano giunti più che a mezza strada, quando la Volpe, fermandosi di punto in bianco, disse al burattino:
"Vuoi raddoppiare le tue monete d'oro?"
"Cioè?"
"Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?"
"Magari! E la maniera?"
"La maniera è facilissima. Invece di tornartene a casa tua, dovresti venire con noi."
[...]"Pensaci bene, Pinocchio, perché tu dai un calcio alla fortuna."
"Alla fortuna!" ripeté il Gatto.
"I tuoi cinque zecchini, dall'oggi al domani sarebbero diventati duemila."
"Duemila!" ripeté il Gatto.
"Ma com'è mai possibile che diventino tanti?" domandò Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore.
"Te lo spiego subito", disse la Volpe. "Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c'è un campo benedetto, chiamato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro per esempio uno zecchino d'oro. Poi ricuoprì la buca con un po' di terra: l'annaffi con due secchie d'acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell'albero carico di tanti zecchini d'oro, quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno." 


Nella letteratura

Un'altra opera di Orwell, "1984" è assai importante per affrontare in maniera completa il tema della manipolazione. Questo è un romanzo “distopico” (dystopian novel) in quanto ritrae un’ipotetica futura società totalitaria governata da un enigmatico personaggio conosciuto come “Big Brother”. Egli, attraverso l’uso di telecamere, della “Polizia del pensiero”, del “Ministero della Verità” e grazie ai membri del suo partito (“Inner Party”), dirige, controlla e manipola le azioni, i comportamenti e in particolare i pensieri del suo popolo, che si sente profondamente a disagio a causa del controllo assiduo e soffocante dello stato. Winston Smith, il protagonista del romanzo, tenta di ribellarsi al sistema ma, suo malgrado, verrà imprigionato, torturato nella famigerata “room 101” e, dopo aver subito il lavaggio del cervello, il suo spirito ribelle infine verrà domato. Winston sarà così allineato al regime. La trama dell’opera è piuttosto semplice e lineare, ma ciò che affascina e, da un certo punto di vista, inquieta e terrorizza è il suo significato, in particolare i meccanismi politici di questo regime totalitario. Il tema fondamentale del romanzo è appunto la capacità di chi governa di manipolare le masse in ogni aspetto della loro vita con i più impensabili mezzi, tra cui la creazione del cosiddetto “Newspeak” (che consiste nell’eliminare dalla lingua corrente qualsiasi termine che possa dare origine ad un pensiero considerato sovversivo dal governo) e la revisione dei libri di storia e dei giornali, modificandone gli eventi affinché siano in linea con l’attuale condotta dello stato totalitario. Orwell vuole quindi evidenziare i rischi connessi alla manipolazione delle masse con espliciti riferimenti ai regimi totalitari della prima metà del ‘900, sia di destra sia di sinistra. L’emblema della manipolazione è senz’altro la già citata “Polizia del Pensiero” che, con il suo ossessivo controllo sulla popolazione, la costringe ad una percezione distorta della realtà, il cosiddetto ”doublethink”: da un lato Winston Smith e gli oppositori del regime sanno che le informazioni che ricevono sono false, ma allo stesso tempo devono accettarle come fossero verità assolute pur non condividendole.




Nei fumetti
  
Sono molti i fumetti nei quali è riscontrabile il tema della manipolazione; ad esempio la saga di film "Star wars", dalla quale è stata scritta una serie di fumetti, affronta il tema della manipolazione mentale. Ho scelto però un esempio più emblematico, cioè l'Uomo Ghiaccio (Iceman), personaggio della serie di fumetti "X-men" che ha ispirato anche una famosissima serie di film; egli è in grado di manipolare l'umidità dell'aria in modo da congelarla, in quanto lui stesso riesce a trasformare la propria fisiologia in ghiaccio.


Nei filmati pubblicitari

Il video pubblicitario che è possibile trovare al link http://www.youtube.com/watch?v=f3SpD-ARgkg è particolare in quanto sottolinea chiaramente come la pubblicità stessa sia un esempio palese di manipolazione ai danni delle masse, cioè degli spettatori. Il video pone l'attenzione in particolare su certi messaggi subliminali e su come, inconsapevolmente, nelle nostre azioni quotidiane spesso siamo portati a comportarci imitando certi "miti" televisivi.


Il filmato http://www.youtube.com/watch?v=gNUDMtpHcRM si sofferma invece sul significato originale del termine "manipolare", in quanto mostra come l'uomo nel corso della storia e con lo sviluppo della tecnologia sia riuscito a creare strumenti dai più semplici ai più complessi partendo sempre però da oggetti tutto sommato semplici e comuni.


Nel cinema


La serie di film "Matrix" (iniziata nel 1999) si basa sul tema della manipolazione mentale effettuata con il fine principale di conoscere il proprio destino per conoscere meglio la propria identità.


Anche il film "Dark city" (1998) affronta questo tema, che si intreccia al tema del nostro passato e del futuro che desideriamo conoscere ad ogni costo.


Infine la più recente pellicola "Inception" ha come argomento principale quello del "furto" di preziosi segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna, quando la mente è al massimo della sua vulnerabilità.




Nelle canzoni


  Manipulation - Fear Factory


 I must be dreaming - Evanescence


martedì 22 maggio 2012

Mitologia

Pegaso è un cavallo alato della mitologia greca in grado di manipolare le condizioni atmosferiche. Questa figura fantastica è molto presente nella mitologia greca tanto che si parla spesso di "pegasi", creature che possiedono questo stesso particolare potere. Questa figura mitologica è in grado, ad esempio, di sgomberare il cielo dalle nuvole oppure di rendere improvvisamente avverse le condizioni climatiche.
In generale, la mitologia greca non ama trattare del tema della manipolazione, ma preferisce trattare di interventi divini in grado di modificare lo stato delle cose.

Figure della mitologia nordica che si legano al "manipolare" sono i Nani, celeberrime creature in grado di lavorare i metalli e manipolare gli utensili; pare infatti che il nome con cui sono note queste creature derivi proprio da una parola nordica che significa "manipolare il metallo". Sono diversi i miti che vedono tra i personaggi proprio i Nani, impegnati, nella stragrande maggioranza dei casi, a forgiare armi per divinità o essere superiori.











Anche se non si può parlare di genere letterario della mitologia, il celebre "Mito della caverna" di Platone, testo noto come "mito" ma legato ovviamente all'ambito filosofico, è comunque legato al tema della manipolazione. In esso si affronta infatti il tema della conoscenza per "sentito dire" o dei saperi apparenti, privi spesso di un reale fondamento; a causa di queste nozioni sbagliate l'umanità rischia di essere manipolata ed esposta pericolosamente ad un dominio basato su finti saperi. La "trama" del mito è piuttosto nota perché questo testo platonico è spesso letto nei corsi che prevedono l'insegnamento della filosofia (http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_cavernahttp://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna).

sabato 19 maggio 2012

Iconografia

Il tema della manipolazione, come già accennato in precedenza, è stato da sempre presente nella storia dell'umanità; tuttavia questo argomento è stato affrontato dagli artisti solamente durante gli ultimi secoli, in quanto raffigurare quest'azione risulta un qualcosa di assai complesso. Solamente con la nascità della pubblicità e dei nuovi mezzi di comunicazione il tema della manipolazione ha iniziato ad essere rappresentato, in quanto la pubblicità stessa e la televisione, ad esempio, rappresentano, in alcuni casi, delle forme di manipolazione ai danni degli spettatori e della società.
Per sviluppare in maniera più completa il tema della manipolazione nell'iconografia, ho scelto di riportare dei quadri o delle testimonianze più antiche che riguardano principalmente l'atto di manipolare visto nella sua accezione di "inganno", "persuasione" e "illusione ottica", per poi invece arrivare ad epoche più moderne dove è possibile trovare fonti iconografiche più emblematiche di questo particolare verbo.

In un vaso del 390 a.C. è raffigurata la ninfa Calipso che tenta di persuadere Ulisse a rimanere da lei presso l'isola di Ogigia invece di tentare di tornare ad Itaca dall'amata Penelope.












Pericle, politico ma anche oratore ateniese, raffigurato durante un'orazione verso i suoi concittadini. Proprio le orazioni di filosofi, imperatori, politici e oratori di professione possono essere considerate esempi di manipolazione e persuasione dell'antichità. In realtà anche oggi giorno il mestiere del politico richiede capacità oratorie in grado di manipolare i cittadini.






Questo è il dipinto di Maccari (1880) a palazzo Madama a Roma in cui è rappresentato Cicerone che pronuncia in Senato la prima "Catilinaria". L'evento ovviamente è relativo all'antichità mentre il dipinto è piuttosto moderno e ciò rappresenta come la manipolazione sia un tema diffuso in ogni epoca, tanto da essere recuperato per rievocare secoli lontani.


La chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano progettata da Bramante (a fine Quattrocento e anche a fine Rinascimento) è costruita in modo da sembrare piuttosto profonda della zona dell'abside, mentre in realtà si tratta solamente di un'illusione ottica poichè la volta è finta ma per un fedele o un visitatore essa non sembra tale (in verità essa occupa meno di un metro in lunghezza).










Questo parete interna del palazzo ducale 
di Sassuolo, edificato da Avanzini, fa uso della tecnica del "trompe l'oeil", molto usata soprattutto nel corso del Novecento ma che trova già alcune sperimentazioni in epoche precedenti come in questo caso (epoca barocca). L'illusione ottica, e quindi il "trompe l'oeil", è un aspetto particolare del tema generale della manipolazione.






Rappresentazione del Settecento che raffigura una giovane donna che cerca di essere convinta di qualcosa da parte di due individui. La gestualità degli individui è emblematica e permettere di comprendere ancora più facilmente come il loro sia un atto di manipolazione (mentale) nei confronti della giovane.







Il dipinto "La condition humaine" del 1933 del pittore surrealista belga Magritte sottolinea come la linea tra arte e realtà sembri a volte molto sottile, mentre in realtà essa è piuttosto marcata. L'arte in se', dunque, può essere considerata una sorta di manipolazione permanente nei confronti di coloro che osservano i dipinti e quindi può risultare assai ingannevole in ogni circostanza. Sul legame arte-realtà si basano tutti i presupposti del Surrealismo, una delle avanguardie più celebri e importanti del Novecento.







Tipico esempio di propaganda elettorale del Novecento che sottolinea sarcasticamente come anche il voto (e quindi il suffragio universale, grande conquista democratica dell'umanità) nasconda chiare manifestazioni di manipolazione da parte dei più forti. Ne sono un esplicito esempio le tanto diffuse dittature del Novecento, in Europa ma non solo. I manifesti elettorale e gli altri mezzi utilizzati dai partiti per fare propaganda sono palesi esempi di manipolazione ai danni della massa.










Questa immagine rappresenta chiaramente la manipolazione mentale, tema assai presente nella cinematografia recente. Questa è l'accezione più moderna con cui generalmente intendiamo oggigiorno il verbo "manipolare".










Esempio di pubblicità ingannevole; proprio la pubblicità è il metodo di manipolazione attualmente più diffuso e pericoloso, in quanto non sempre ci si rende conto di quanto questo mezzo di comunicazione riesca ad influenzarci nella vita di tutti i giorni.








Questo invece è un esempio di come il tema del "manipolare" abbia trovato sempre più spazio nell'iconografia moderna. Quest'immagine è tipica dei giornali di satira che spesso fanno uso di fumetti.

sabato 5 maggio 2012

Aforismi e citazioni


Aforismi e citazioni

citazioni:
-Potete ingannare tutti per qualche tempo, o manipolare alcuni per tutto il tempo, ma non potete imbrogliare tutti per tutti il tempo. (A. Lincoln, "Discorso a Clinton", 1858)
-La persona più facile da manipolare è se stesso (E. Buwler-Lyotton, "The disowned", 1829)
-Manipolare chi manipola è un piacere doppio (J. de la Fontaine,"Favole",1668/1679)
-La storia ci insegna che la maniera di manipolare fa il grande uomo (J. Josipovici, "Pensieri in rotta",1989)
-Sono tanto semplici gli uomini e tanto obbediscono alle necessità presenti, che colui che manipola troverà sempre chi si lascerà manipolare (N. Machiavelli, "Il principe", 1513)



aforismi:
-Nella vita c'è solo una cosa che non si può ne' manipolare ne' evitare: l'istinto.
-La nostra diffidenza giustifica la manipolazione altrui (F. de la Rochefoucauld, "Maximes")
-Il modo più sicuro per farsi manpolare è credersi piu furbi degli altri (F. de la Rochefoucauld, "Maximes") 
-Ingannare se stessi senza accorgersene è altrettanto facile che manipolare gli altri senza che se ne accorgano (F.de la Rochefoucauld, "Maximes")